Tornano Gli "Angeli" Ed E' Una Noia Mortale
- Massimo Porcelli
- 5 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 2 giorni fa

No. Non sentivamo la mancanza degli angeli di Victoria che sono tornati (dopo sei lunghi anni) a calcare, col loro incedere maliardo e spavaldo, nel più pruriginoso show che la moda ci abbia somministrato.
Dal 1995 al 2018 Victoria’s Secret ha costruito il suo successo anche grazie a mega-sfilate-evento con le più belle donne del mondo fasciate in intimo fast fashion che di angelico ha poco o niente.
Finché, novella Icaro, Victoria si è bruciata le ali: al culmine del successo il brand è stato colpito e affondato dal fuoco incrociato di inchieste, scandali e polemiche che hanno spazzato via giarrettiere e merletti. Accuse di sfruttamento, di inesistente sostenibilità, di zero eticità, per non parlare della pretesa di imporre un modello di donna bella, magra e caucasica alla faccia della body diversity e dell’inclusività. Vendite a picco e reputazione infangata.
A quanto pare, però, invece di un serio re-branding, Victoria e i suoi pennuti hanno aspettato che le acque si calmassero per (ri)accendere i riflettori, qualche giorno fa a New York, sull’ennesimo defilé copia esatta di quelli aspramente criticati.
Stesse top model senza veli, stessa scenografia glltterata, stesse ali ingombranti per uno show miliardario che non ha spiccato il volo. Uniche novità di rilievo: 2 modelle over 50 (Kate Moss e Carla Bruni), 2 modelle plus size (Ashley Graham e Paloma Elsesser) e 2 modelle transgender (Alex Corsani e Valentina Sampaio), tanto per dire abbiamo imparato la lezione.
La rete è insorta: critiche a non finire, commenti al fulmicotone e molto imbarazzo.
Anche la stampa ha reagito tiepidamente e c’è da aspettarsi che le vendite stagneranno.
E così, sotto il nostro sguardo contrito si è consumato il primo, e speriamo ultimo, caso di “lingerie washing” di cui no, non avevamo bisogno.

Torna Monica Guerritore ed è Una Bella Visione
Sì. Avevamo proprio bisogno del ritorno in tv di una grande attrice come Monica Guerritore che ritroviamo su Neftlix in una mini serie che sta facendo discutere. “Inganno” racconta la storia di una donna con un lavoro importante, ricca, bella e un filo depressa che si innamora pazzamente di uno skipper bonazzo (Giacomo Gianniotti) dal passato torbido, scatenando un gran vespaio e mettendo in serio pericolo la sua reputazione.
Eh sì, perché lei ha il doppio degli anni di lui, perché lui è un poco di buono, perché la famiglia si oppone e soprattutto perché “Inganno” titilla quel comune senso del pudore, molto anni 70, che credevamo superato e che invece è ancora qui.
La Guerritore si spoglia molto, si contorce in amplessi focosi, geme, sussurra, langue e non si lascia mancare nulla. Tutto questo ardore scandalizza ancora: una donna matura che si lascia andare alle pulsioni, che non si vergogna dei propri desideri, che combatte per amore può meritare la comprensione e il sostegno degli altri?
E’ questa la domanda che ci pone Pappi Corsicato, regista della mini serie, che in temi del genere ci sguazza e che è riuscito a dare ad una storia molto melò e fin troppo feulletton, quel tocco “camp” che la rende ancor più succosa e che lascia un finale aperto.
Eppoi recitano (quasi) tutti bene, le location sono bellissime, il prodotto è di qualità e ci si diverte molto. Quindi… buona visione!
Comentários