Microsoft Lancia Un Chip Quantistico E No...Non Siamo Su Matrix
- Massimo Porcelli
- 7 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 4 giorni fa

Se la parola quantistico vi sblocca il ricordo di Matrix e del suo codice verde, tranquilli: non serve essere Neo per capirci qualcosa. La fisica quantistica sembra roba da film con tutte quelle leggi che sfidano la logica comune, eppure oggi parliamo di una cosa molto reale: Microsoft ha appena presentato Majorana1, il primo chip quantistico con qubit topologici... è già dal nome, andiamo in confusione.
Allora, partiamo con un veloce ripassino su cosa sia la fisica quantistica. Beh, in due parole è la scienza che studia le particelle subatomiche (elettroni, protoni e tutte quelle robe piccolissime che compongono l’universo) che, a quanto pare, non hanno proprio voglia di seguire le regole che conosciamo.
Grazie alla fisica quantistica scopriamo che un elettrone può essere in due posti contemporaneamente proprio come se tu fossi sul divano e in palestra nello stesso momento. Inoltre le particelle esistono in più stati contemporaneamente finché non le osservi: proprio come in Matrix, la realtà è fluida fino a quando qualcuno non la fissa.
E fu proprio il genio tutto italiano di Ettore Majorana che negli anni ’30 ipotizzò l’esistenza di robe piccolissime e speciali che potevano essere sia una particella che la sua anti-particella.
Ok, ma cosa c'entra tutto questo con i computer? Beh, i computer classici funzionano con bit (0 e 1). I computer quantistici, invece, usano i qubit che, grazie alla magia quantistica, possono essere 0 e 1 allo stesso tempo. Questo permette loro di eseguire calcoli impensabili con una velocità che farebbe impallidire il supercomputer più potente di oggi.
I computer quantistici non sono una novità ma hanno un problema, i loro qubit sono instabili: una vibrazione, un cambio di temperatura, il respiro del tuo gatto e puf… l’informazione si perde.
E qui che entra in gioco Majorana1 che non è il solito qubit ma un qubit topologico... strano nome che viene dalla “topologia”, branca della matematica che studia le forme e le loro trasformazioni senza strappi o incollaggi. Un esempio? Per la topologia, una ciambella e una tazza sono la stessa cosa perché entrambe hanno un buco!. No, non è una barzelletta… è scienza pura!
Nei qubit l’informazione non è legata a un singolo punto fragile, ma a una struttura più ampia, come un nodo della cravatta ben fatto: puoi scuoterlo, tirarlo, muoverlo… e lui resta lì, stabile. Questo significa meno errori e più efficienza.
Se avete resistito fino a questo punto, potreste chiedervi: "Bello, ma cosa me ne faccio di un chip quantistico?” Per il momento, non molto. Ma nel giro di pochi anni la computazione quantistica potrebbe rivoluzionare il mondo. Scopriremo farmaci super velocemente, creeremo sistemi di crittografia ultra sicuri, ci dimenticheremo del consumo energetico, degli sprechi e magari, chissà, potremo trovare un volo low-cost in un battibaleno senza passare ore su Skyscanner.
Una cosa è certa: la rivoluzione quantistica è iniziata. E noi? Possiamo solo sederci e goderci lo spettacolo. Magari con gli occhi di Neo, pronti a vedere quanto è profonda la tana del Bianconiglio.

Majorana, La Fisica E Un Mistero Irrisolto
Microsoft è stata davvero molto cool nello scegliere il nome del suo primo chip quantistico con qubit topologici: Majorana1 riporta subito alla mente il gruppo di giovani scienziati italiani che negli anni '30 rivoluzionò il mondo della fisica nucleare e che per questo sono ricordati come i Ragazzi di via Panisperna.
Tra loro c’era Ettore Majorana, un fisico straordinario, tanto brillante quanto schivo. I suoi studi sui fermioni – particelle che sarebbero la propria antiparticella – sono oggi alla base dei qubit topologici. Ma la sua fama è anche legata al fatto che nel 1938, all’età di 31 anni, sparì misteriosamente durante un viaggio in nave da Palermo a Napoli. Nessun corpo, nessuna spiegazione. Solo un biglietto d’addio e un alone di leggenda che ancora oggi intriga storici e scienziati. Ettore non era l’unico scienziato in famiglia. Suo zio Quirino fu un fisico sperimentale di primo livello, con studi sulla gravità e sull’elettromagnetismo. Era così geniale che persino Einstein lo citò nei suoi lavori
Il gruppo di fisici guidato da Enrico Fermi che lavorava nel Rione Monti fu responsabile di scoperte fondamentali per l’energia nucleare. Proprio qui, nel cuore di Roma, vennero condotti esperimenti che portarono alla fissione nucleare, cambiando il corso della storia.
Oggi, il nome di Majorana è legato a una nuova rivoluzione, quella dell’informatica quantistica. Chissà se, da qualche parte, avrebbe sorriso nel vedere il suo nome associato a una tecnologia del futuro. Oppure, forse, lui lo sapeva già.
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