"Due Geni Stanno Cambiando Il Mondo"... Ve Lo Dico IO!
- Massimo Porcelli
- 5 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 22 ore fa

Qualcosa di nuovo bolle nel pentolone della tecnologia: siete pronti a mandare in pensione computer e smartphone?
La notizia ha fatto immediatamente il giro del mondo e ha causato attacchi di giubilo, crisi di ansia e invocazioni al miracolo. Del tutto inaspettatamente, la scorsa settimana, è apparso online un video in cui due tizi, uno più giovane, l’altro sulla cinquantina, si incontrano in un bel bar di San Francisco, luci soffuse, atmosfera “cozy”. Due chiacchiere tra amici, a quanto pare, in realtà un’epifania: la rivelazione all’universo mondo che da qui a un paio d’anni pouf! i nostri computer, telefonini, smart watch e aggeggi vari scompariranno. Al loro posto arriverà un nuovo device che cambierà definitivamente la nostra vita.
Allora: i due tizi in questione sono dei geni, il giovane è Sam Altman, praticamente il papà di OpenAI, la piattaforma che ha reso accessibile a tutti l’intelligenza artificiale. Il signore occhialuto è l’inglesissimo Jony Ive cui dobbiamo dire grazie se oggi passiamo la vita a cliccare, swipare e scrollare visto che ha dato vita a iPod, iPad, iPhone e Apple Watch. Entrambi hanno radicamente cambiato il modo in cui utilizziamo e viviamo la tecnologia.
La chiacchierata del video, in realtà è iniziata due anni fa, quando Sam e Jony hanno iniziato a fantasticare su come sarebbe stato il futuro dell’IA e a immaginare nuovi tipi di interfaccia. Parla che ti riparla, hanno fondato una nuova azienda che riunisce i migliori ingegneri hardware e software, tecnologi, fisici, scienziati, ricercatori ed esperti in sviluppo e produzione di prodotti, insomma il meglio della Silicon Valley e non solo. Poi, hanno fatto qualche telefonata e racimolato finanziamenti per un miliardo di dollari. Ed ora, finalmente, eccoli pronti a dirci cosa bolle in pentola.
In due parole hanno annunciato la creazione di IO (pron.: aioh...), un oggetto (ma sarà presto una famiglia) che non è solo un dispositivo, ma un’idea. Sarà un device “AI-first”, cioè progettato da zero attorno all’intelligenza artificiale. Non un oggetto da usare, ma un interfaccia che convive con noi. IO capirà il contesto in cui siamo, ci ascolterà, ci parlerà, ci guiderà. Sempre presente, ma mai invadente, come un assistente che sa quando intervenire e quando è meglio tacere.
Nel video, Jony dice “Ho recentemente dato a Sam uno dei prototipi del dispositivo, e lui ha potuto viverci. Penso che sia il pezzo di tecnologia più interessante che il mondo abbia mai visto.”
Era ora! Eh sì perché, a ben pensarci, i prodotti che usiamo per lavorare, vedere, ascoltare, connetterci hanno ormai decenni. Lo stesso iPhone, che con le sue app ci ha cambiato la vita, ha diciott’anni ed è comunque la versione implementata di qualcosa che esisteva già. Da quanto tempo non inventiamo un prodotto tecnologico totalmente nuovo? È solo buon senso pensare che ci sia qualcosa oltre anche perché i progressi nell’intelligenza artificiale hanno superato i limiti del digitale attuale. Le esperienze offerte dalla maggior parte dei dispositivi non riescono a esprimere pienamente il potenziale della tecnologia moderna, risultando spesso goffe, distanti e limitate. Abbiamo bisogno di un nuovo tipo di interfaccia: una che sia più naturale, intuitiva e umana.
E quindi? Come sarà questo IO? Ovviamente le bocche sono cucite e l’hype sale ogni secondo di più. Probabilmente sarà privo di schermo tradizionale, totalmente indossabile e soprattutto ambientale (comprende ambiente e situazioni) e contestuale (capisce esigenze e emozioni). L’obiettivo, infatti, non è aggiungere un altro device, ma creare un compagno tecnologico intelligente, discreto, accessibile, che migliori le nostre capacità senza stressarci. Niente paura, nessun micro-chip da impiantare nel lobo frontale, li avete visti: Sam e Jony sono troppo avanti per banalità stile Robocop.
Morale della favola, mentre oggi la maggior parte dei Tycoon sembrano moderni Citizen Kane ossessionati dal controllo e dal guadagno, questi due mettono a disposizione la loro megalomania per qualcosa che dovrebbe e potrebbe farci felici. Che poi, raggiungere la felicità è sempre la sfida più difficile.

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