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Aproncore:Il Grembiule DiventaPrêt-à-Porter

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Da simbolo domestico a icona di resilienza femminile, MiuMiu riscrive il dress code dell’emancipazione

Se siete quel tipo di casalinga/casalingo che spolvera col grembiule, che cucina con la parannanza, che passa l’aspirapolbere con lo zinale o che, magari, trova sexy le uniformi nelle vetrine di Zampieri 1949, cliccate sull’ultima sfilata di MiuMiu e lasciatevi andare a (più di) un fremito di piacere.

 

La grande Miuccia, sempre lei, ha deciso che la moda della prossima primavera estate sarà un inno alla colf e la divisa domestica. In altre parole siamo in pieno "Aproncore".

 

In passerella, a Palais d’Iéna durante l’ultima Paris Fashon Week, i pezzi forti sono stati grembiulini e camici da lavoro che vogliono essere (citiamo il press book) “una riflessione dichiaratamente politica sul lavoro invisibile delle donne: quello domestico, quello emotivo, quello sottopagato, quello sottovalutato. Ma anche quello creativo, resistente, orgoglioso.”

 

Un capo semplice, funzionale e povero, che diventa manifesto. Da oggetto di cura e protezione a uniforme da battaglia. A seconda dei materiali (popeline, tela grezza, pizzo, drill industriale, seta cloqué) e dei contesti evocati (la fabbrica, la casa, l’ospedale), il grembiule si carica di nuovi significati — dal clinico al sensuale, dal ruvido al delicato - per dar forza al messaggio.


Ora, che vi piacciano o no, le proposte di MiuMiu sono coraggiose, irriverenti e in linea con lo stile del brand, che da sempre rappresenta la parte più disinibita, ironica e scostumata dell’universo Prada.

 

Ma Miuccia non si ferma qui e, come sempre, carica le sue creazioni di un sottotesto che merita tutta la nostra attenzione, e che si ispira direttamente all’opera di due grandi fotografe.


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Dorothea Lange (1895–1965) è stata scelta a MiuMiu perché è una delle fotografe americane più iconiche del XX secolo che, durante la Grande Depressione, ha immortalato con il suo obiettivo la sofferenza delle famiglie di agricoltori, migranti, lavoratori sfruttati. Date uno sguardo allo suo scatto più celebre, Migrant Mother (1936), e scoprirete un simbolo universale della resilienza femminile. Il suo lavoro era politico, ma anche intimo: documentava la realtà con una forza visiva empatica, schierata, necessaria.

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Ritroviamo nella collezione MiuMiu anche Helga Paris(1938–2024), una delle più importanti fotografe della ex Germania Est, che ha raccontato la vita quotidiana nella DDR, concentrandosi su donne, fabbriche, interni domestici, e sul cambiamento del tessuto urbano e sociale a Berlino Est. La sua fotografia è fatta di sguardi, attese, gesti minuscoli che rivelano interi mondi. Cercatela su Google perché è stata definita la “fotografa del reale poetico”, capace di cogliere il lato umano anche nei paesaggi della decadenza.

 

Detto questo, è molto probabile che la prossima estate non andremo in giro come domestiche di lusso col grembiulino e la cuffietta, ma la prossima volta che indosserete una parannanza o vedrete qualcuno in grembiule non pensate alla povertà di quegli abiti ma alla ricchezza del loro significato culturale e politico. Perché, alla fine, anche il lavoro sporco può avere molto, moltissimo stile.


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Loli Bahia: E' Lei La "Faccia" Del Momento

Ha fatto bene Vogue Italia a metterla in copertina, questa ragazza è davvero la "Girl Crush" che tutti aspettavano.

Loli Bahia è lontana anni luce dal classico cliché della modella iconica, eppure tutti la vogliono. Ha sfilato la prima volta per Louis Vuitton nel 2021, è stata scelta subito dopo da Chanel per aprire la Cruise  2023 e, ça va sans dire, c'ha messo un attimo a diventare volto della campagna prêt‑à‑porter 2023‑24 della doppia C.

 

Nata a Lione da padre spagnolo e madre algerina, ha studiato musica prima di decidersi a partecipare, quasi per gioco, a un casting per uno shooting fotografico. Da lì in poi solo successi.



Eppure non ha la falcata ondeggiante, l'incarnato perfetto, l'allure siderale delle sue colleghe top. Ha invece una naturale spontaneità e una non celata indifferenza al glamour che la rendono irresistibile: chi tra voi smanetta sui social l'avrà sicuramente notata in centinaia di post dei soliti fashionisti,

mentre entrava e usciva dei backstage delle più importanti sfilate in maglietta e bermuda al ginocchio. Mani in tasca e sigaretta tra le labbra. Atteggiamento fluido e occhio ceruleo. Tenetela d'occhio è lei "la faccia" del momento!


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Grace Wales Bonner: Il Futuro di Hermès Homme

Dopo quasi quattro decenni di impeccabile eleganza firmata Véronique Nichanian, Hermès Uomo si apre a una nuova stagione. E lo fa scegliendo Grace Wales Bonner, stilista britannica con uno sguardo raffinato, contemporaneo e profondamente personale. Una scelta che unisce heritage e visione, continuità e cambiamento.

 

"Chi è", chiedete? Ok, ecco un breve update: Grace è la stilista britannica (madre inglese, padre giamaicano) che ha già messo d’accordo intellettuali, appassionati di streetwear e devoti del tailoring da salotto buono.

 

Ha fondato il suo brand nel 2014, ha vinto premi importanti e ha fatto dello stile afro‑europeo una vera filosofia estetica. In pratica: ha una testa pensante, un armadio parlante e un gusto elegantissimo.

 

E ora arriva da Hermès. Con la sua nomina, il brand più equestramente chic del pianeta apre la porta non solo a una nuova generazione, ma anche a una nuova sensibilità.

Ancora una donna. Una donna della nuova generazione. Una donna con una visione profonda e raffinata della moda maschile, che parte dallo street style per arrivare alle scuderie di Faubourg Saint-Honoré. E senza perdere una virgola di classe.

Il suo debutto? Gennaio 2027. 

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